Le Caratteristiche degli Obiettivi

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CORSO DI FOTOGRAFIA

Lezione 14 Le Caratteristiche degli Obiettivi

14. LE CARATTERISTICHE DEGLI OBIETTIVI

Le principali caratteristiche degli obiettivi sono:

  • LA LUNGHEZZA FOCALE
  • L’ANGOLO DI CAMPO 
  • L’APERTURA O LUMINOSITA’
  • IL TIRAGGIO
  • LA MESSA A FUOCO
  • LA STABILIZZAZIONE
  • IL FORMATO ED IL CROP FACTOR
  • INNESTO AL CORPO MACCHINA E ADATTATORI
  • SIGLE
  • Lunghezza focale (o distanza focale) è la distanza fra il centro ottico dell’obiettivo e il piano di messa a fuoco (cioè il sensore), detto appunto piano focale. E’ una delle caratteristiche dell’obiettivo fondamentali Il centro ottico dell’obiettivo di solito corrisponde alla posizione del diaframma ma non è sempre così. La Lunghezza focale si misura in millimetri ed è indicata sul barilotto dell’obiettivo. Nel caso di un ottica zoom, trovate una doppia indicazione, della minima e della massima lunghezza focale. Al variare della lunghezza focale varia l’ampiezza dell’angolo di campo ripreso. In base alla lunghezza focale ogni formato di sensore o di pellicola ha un suo obiettivo detto “NORMALE” che fa da sparti acque tra i diversi altri tipi di lenti. OBIETTIVO NORMALE Viene definito un obiettivo che ha la lunghezza focale pari alla diagonale del formato usato. Creano una visione simile a quella osservata normalmente ad occhio nudo (“visione normale”) ed è quindi in grado di rendere una corretta proporzione dei soggetti, rispetto a tutte e tre le dimensioni (altezza, larghezza e profondità), senza creare sproporzioni come avviene invece con le lenti Grandangolari e Tele, le quali producono una sproporzione tridimensionale conosciuta rispettivamente come allungamento e schiacciamento.Per le fotocamere 35 mm o sensore Full Frame, l’obiettivo “Normale” è il 40mm (la diagonale è pari a circa 43mm). Prendendo come punto di riferimento la focale 40 mm (normale), gli obiettivi si differenziano fra grandangolari (focale minore) e teleobiettivi (focale maggiore).

  • L’ANGOLO DI CAMPO. E’ la porzione di spazio inquadrato dalla lente. Si misura in gradi ed è determinato dalla lunghezza focale. A secondo della lunghezza focale della lente l’angola aumenta o diminuisce dando vita ad un ingrandimento o meno del soggetto ed ad una porzione più o meno ampia di spazio ripreso dentro l’inquadratura.

  • L’APERTURA O LUMINOSITA’. L’apertura si riferisce all’apertura massima del diaframma posto all’interno della lente. Essa definisce la caratteristica più importante per un obiettivo, appunto la sua luminosità. Maggiore luminosità significa poter scattare in condizioni difficili a tempi più veloci ed iso più bassi. Maggiore apertura permette anche maggiori libertà artistiche, di sfruttare lo sfocato e la profondità di campo, come vedremo in seguito. Le lenti fisse con grandi aperture di diaframma sono le ottiche migliori, di solito dotate di lenti di alta qualità che producono immagini di una nitidezza molto elevata.         Le lenti con grande luminosità hanno questi vantaggi:
  • Possibilità di scattare a mano libera anche in ambienti molto bui
  • Alta Incisività, elevata definizione e nitidezza
  • Ampia libertà di sfruttare lo sfocato
  • Autofocus veloce e accurato 
  • Mirino più luminoso (solo nelle Reflex)

L’apertura massima dell’obiettivo è indicata su tutti i barilotti e nel caso di un’ottica zoom troverete una doppia indicazione che si riferisce all’apertura massima, alla minima focale e all’apertura massima del diaframma alla massima focale. 

  • IL TIRAGGIO E’ la distanza che intercorre tra il piano di fissaggio della lente ed il piano focale. Sul piano di fissaggio troviamo l’innesto per l’obiettivo.

  • LA MESSA A FUOCO. Mettere a fuoco significa concentrare e far convergere i raggi luminosi su un unico punto sul piano focale. Questo determina un movimento delle lenti e a volte il giusto posizionamento della lente ad una certa distanza dal soggetto, per rispettare la distanza minima di messa a fuoco. La messa a fuoco in base al movimento delle lenti può essere interna o posteriore. 
  • Interna, il movimento delle lenti è interno al barilotto e non comporta la modifica dell’ingombro esterno della lente, permette di progettare teleobiettivi più leggere e luminosi (sigla IF Internal Focusing).

  • Posteriore il gruppo di lenti mobili è posto dietro al diaframma e consente una messa a fuoco più veloce e precisa (sigla RF Rear Focusing). 

Ancora la messa a fuoco può essere manuale o automatica:

  • Manuale si agisce su una ghiera posta sopra l’obiettivo per spostare i gruppi ottici ed ottenere l’immagine a fuoco, quindi nitida (sigla M o MF).
  • Automatica, la lente tramite la pressione a metà corsa del pulsante di scatto attiva il meccanismo automatico della messa a fuoco. (sigla AF). Il meccanismo può essere disattivato dalla lente o dal corpo macchina. Le componenti del meccanismo di messa a fuoco automatico risiedono sia nel corpo macchina che nell’obiettivo: nel corpo macchina generalmente troviamo il “cervello” che controlla l’operazione, il processore; all’interno dell’obiettivo troviamo invece il motore di messa a fuoco che muove le lenti.
  • LA STABILIZZAZIONE. E’ un sistema meccanico (controllato elettronicamente) che tenta di contrastare i movimenti del fotografo quando scatta a mano libera, per evitare foto mosse. Spiegandolo molto semplicemente diciamo che compensa la vibrazione muovendo nella parte opposta una lente o un gruppo di lenti. Non aiuta se il soggetto è in movimento ma è utile quando scattiamo con tempi lenti. Oggi abbiamo due tipi di stabilizzatori, uno posto sull’ottica ed uno sul sensore rendendo così di fatto tutte le ottiche stabilizzate. La sigla che indica se la vostra ottica è stabilizzata o meno dipende dalla marca, 
  • Canon: IS (Image Stabilizer);
  • Nikon: VR (Vibration Reduction);
  • Sigma: OS (Optical Stabilization);
  • Tamron: VC (Vibration Compensation) 

  • IL FORMATO ED IL CROP FACTOR. Non tutti sanno che gli obiettivi non possono essere applicati a qualsiasi corpo macchina, anche se della stessa marca. Questo a causa dei diversi formati dei sensori digitali. Mentre la fotografia analogica aveva un solo formato che era il 35mm, in quella digitale ce ne sono svariati. Ma anche nel mondo digitale occorreva avere uno standard di riferimento e si è mantenuto appunto quello del formato 35mm cioè 36x24mm che in digitale appunto ha preso il nome di Full Frame. Per motivi economici e di marketing, la gran parte delle fotocamere digitali monta sensori più piccoli dei FF. Così il crop factor indica il rapporto tra i sensori più piccoli e quelli del pieno formato.

Alcuni valori comuni che il crop factor può assumere nelle reflex sono:

  • 1,3X in alcuni modelli di Canon,
  • 1,5X nelle fotocamere Nikon e Pentax,
  • 1,6X nella maggior parte delle Canon,
  • 2,0X nelle Olympus.                                                             

Dunque ogni sensore ha i suoi obiettivi e sulle lenti dedicate a quel sensore non si applica nessun crop factor. Quindi avremo lenti per sensori APSC, per FF, per 4/3, e così via, ognuno contrassegnato con delle sigle apposite. IL crop factor si applica solo se usiamo lenti FF su altri corpi macchina. Questo fa si che un obiettivo 50mm FF diventi su un sensore APSC con crop factor 1,5x un obiettivo con l’angolo di campo di un 75mm su corpo FF.  Sostanzialmente l’immagine proiettata sul sensore è della stessa grandezza, ma essendo il sensore più piccolo si perde la parte laterale dell’immagine avendo un ingrandimento ed una maggiore profondità di campo. Al contrario non possiamo montare ad esempio una lente APSC su un sensore FF perché questa darebbe vita ad un’immagine inutilizzabile, perché più piccola e con una forte vignettatura e deformazione. Oggi molte fotocamere sono dotate di un sistema automatico di crop che permette di montare anche ottiche dedicate a formati ridotti su corpi full frame. Questo sistema agisce sull’immagine ritagliandola e registrando un immagine più piccola ma comunque priva di difetti e di aberrazioni varie.

Ma a cosa serve il crop factor? Innanzitutto ad usare in maniera corretta vecchie lenti su corpi moderni. In secondo luogo in virtù dell’ingrandimento molti fotografi naturalisti comprano un corpo APSC e ottiche FF per avere tele più spinti a prezzi minori. Inoltre si compra un corpo più economico ma lenti FF che sono migliori e più luminose di quelle dedicate ai sensori minori.

  • INNESTO AL CORPO MACCHINA E ADATTATORI. Ogni obiettivo per essere montato e collegato al corpo macchina è dotato di un INNESTO che può essere a vite o a baionetta. L’innesto a vite è ormai in disuso e lo trovate solo su lenti vintage, mentre quello a baionetta è l’attacco usato ai giorni nostri. Ma l’innesto a baionetta non è uguale per tutte le lenti ne per tutte le fotocamere, ogni costruttore ha il proprio tipo di innesto. Come vedete dall’elenco ne esistono uno per marca e molte marche hanno addirittura più tipi di innesti, dedicati a diversi tipi di sensori. E’ comunque possibile usare lenti di marche diverse su corpi macchina diversi usando degli anelli adattatori che riproducono il giusto valore di tiraggio per consentire alla lente di mettere a fuoco senza problemi. L’unico problema è che alcune volte gli adattatori non garantiscono il funzionamento di tutti gli automatismi come l’ Autofocus o il diaframma.

  • SIGLE. Su ogni barilotto degli obiettivi trovate tutta una serie di sigle e abbreviazioni. Ma cosa significano? Per la maggior parte indicano le qualità dell’ottica, se ha la messa a fuoco automatica (AF) se è stabilizzato (VR) se ha particolari trattamenti delle lenti, se hanno lenti asferiche e così via. Ogni sigla indica una caratteristica specifica ed ogni produttore di ottiche fotografiche usa sigle differenti anche per indicare la stessa caratteristica come abbiamo visto per la stabilizzazione. L’elenco sarebbe troppo lungo dunque negli appunti vi lascio le sigle di alcuni produttori.

Il significato delle sigle e abbreviazioni degli obiettivi Nikon.

AF – Auto focus, l’obiettivo può mettere a fuoco automaticamente.

AF-D – Auto focus con informazione a distanza. E’ come AF, ma permette di misurare la distanza tra soggetto e lente dando informazione alla camera per una più precisa messa a fuoco. La sigla non è più utilizzata nelle moderne lenti.

AF-I – Auto focus con con un motore di messa a fuoco integrato. Non più utilizzata nelle moderne lenti.

AF-P – Obiettivi con motore di messa a fuoco passo passo. La messa a fuoco è più precisa e silenziosa.

AF-S – Auto focus con Silent wave motor. Le lenti AF-S hanno un motore a ultrasuoni costruito all’interno, e lavora con tutte le fotocamere non motorizzate.

IF – Internal focus, la messa a fuoco interna permette all’obiettivo di mettere a fuoco velocemente grazie al movimento di lenti dentro il barilotto dell’obiettivo, senza modificarne l’estensione/ dimensione della canna dello stesso. Lenti con IF mettono a fuoco più velocemente rispetto a quelle senza.

FX – Full frame, indica il formato del sensore equivalente al 35mm. Le ottiche Nikon vengono considerate a pieno formato di default se non espressamente indicato diversamente, perciò non troveremo mai questa sigla sull’obiettivo.

DX – Sono obiettivi dedicati a macchine digitali con sensori APS-C.

CX – La Nikon da un proprio sistema mirrorless 1 Nikon, che utilizza un sensore più piccolo del DX. La sigle CX non viene utilizzata sulla nomenclatura degli obiettivi ma se il nome dell’obiettivo inizia con 1 Nikkor significa che è progettato per corpi macchina mirrorless CX. Gli obiettivi per mirrorless CX non possono essere montati su altri corpi.

ASP o AS – Aspherical, sono obiettivi che contengono almeno una lente asferica, eliminano il coma e altre aberrazioni cromatiche. A volte viene anche utilizzata la sigla AS.

CRC – Close range correction, è una delle più importanti innovazioni Nikon, per migliorare la messa a fuoco nelle brevi distanze. Utilizzata soprattutto su fish-eyes, grandangolari, Micro, gli elementi dell’obiettivo di basano su una struttura flottante, dove ogni gruppo di lenti si muove indipendentemente per permettere la messa a fuoco.

D – Distance information, gli obiettivi D-Type inviano alla fotocamera AF Nikon informazioni circa la distanza del soggetto.

VR – Vibration reduction, stabilizzatore di immagine che permette di scattare a mano libera in condizioni di bassa luminosità riducendo le vibrazioni. Utilizza un sensore di movimento che individua lo spostamento della mano.

PC – Sono obiettivi decentrabili, utili per Macro o foto di architettura.

DC – Defocus control, permette ai fotografi di controllare per mezzo di una ghiera, il grado di aberrazione sferica, nel primo piano o sullo sfondo. Crea un particolare effetto arrotondato nelle zone non a fuoco che lo rende particolarmente apprezzato nei ritratti. E’ una funzione esclusiva di Nikon.

ED – Extra-low dispersion, obiettivi che contengono almeno una lente a bassa dispersione che offrono una migliore nitidezza e una riduzione dell’aberrazione cromatica.

ASED – Aspherical extra-low dispersion, obiettivo con lente asferica a bassa dispersione.

FL – Indica che l’obiettivo ha lenti in fluorite, materiale ottico monocristallino. Gli elementi in fluorite sono otticamente superiori al vetro e molto più leggeri. E’ stata introdotta dal 2013.

G / SOL – significa che l’obiettivo non dispone di una ghiera dei diaframmi, che possono essere regolati solo da macchine dotate di automatismi in grado di controllare questo elemento. Tutti i moderni obiettivi Nikon sono “G” in quanto la ghiera dei diaframmi era necessaria solo per i vecchi corpi macchina per la messa a fuoco manuale.

E – ottiche con controllo elettromagnetico del diaframma, non è possibile la regolazione manuale.

N – Nano crystal coat, si visualizza da un cerchio dorato attorno all’obbiettivo. E’ un rivestimento antiriflesso che riduce l’effetto fantasma e il flare peculiare nelle ottiche grandangolo.

PF – Phase fresnel, la lente PF compensa l’aberrazione cromatica sfruttando il fenomeno della diffrazione. I teleobiettivi dotati di questo elemento sono più compatti e consentendo un numero inferiore di lenti, più leggeri.

RD – Rouded diaphram, sorgenti luminose puntiformi creano creano forme poligonali che riflettono la forma dell’apertura create dalla lama del diaframma. Un diaframma arrotondato utilizza lame progettate per creare un’apertura circolare e un effetto soft-focus più gradevole.

SWM – Silent wave motor, è un obiettivo dotato di motore a ultrasuoni che permette una messa a fuoco automatica silenziosa, con un rapido passaggio da messa a fuoco automatica a manuale girando la ghiera di messa a fuoco, anzichè selezionando la modalità MF.

RF – Rear focusing, gli obiettivi con questa caratteristica mettono a fuoco mediante il movimento delle sole lenti posteriori, che essendo più leggere permettono messe a fuoco più veloci e silenziose.

Sigle obiettivi Nikon:

AF = Autofocus

AF-D = Autofocus con comunicazione della distanza del soggetto al corpo macchina.

AF-S = obiettivi AF con motore autofocus interno a ultrasuoni.

AI = Automatic Indexing (riconoscimento automatico dell’apertura del diaframma).

AI-S = come AI, ma con rudimentale sistema di comunicazione della focale al corpo macchina.

AI-P = obiettivi AI con CPU interna.

Pre-AI = obiettivi privi di indicazione del diaframma al corpo macchina, spesso incompatibile con le reflex digitali Nikon (consultate il manuale d’uso della vostra macchina).

IF = Internal Focus (il fuoco viene eseguito tramite movimento di gruppi di lenti interni all’obiettivo).

ED = utilizzo di vetri Extra (Low) Dispersion per minimizzare le aberrazioni cromatiche.

VR = Vibration Reduction (la stabilizzazione sulla lente).

G = obiettivi privi di ghiera diaframmi (comandata esclusivamente dal corpo).

DX = obiettivi progettati per sensori in formato APS-C, in alcuni casi, limitando le focali, coprono anche il formato FX (full-frame 24x36mm).

PC = obiettivi decentrabili per foto architetturali.

DC = Defocus Control, con ghiera aggiuntiva per controllare la qualita’ dello sfocato.

Micro = obiettivi ad elevato ingrandimento e ridotta MFD (minima distanza di messa a fuoco) per macrofotografia.

N = Nano Crystal Coat, per minimizzare le riflessioni interne delle lenti e del sensore e di conseguenza aumentare il contrasto nelle foto.

Sigle degli obiettivi CANON

EF – Electro focus, gli obiettivi EF possono essere utilizzati con tutte le fotocamere EOS, digitali o analogiche. Sono progettati per coprire il formato sensore full frame 24x36mm ma possono essere utilizzati anche con sensori APS-C (la distanza focale in questo caso va moltiplicata x1,6).

E’ l’innesto a baionetta completamente elettronico distribuito a partire dal 1987 unitamente al sistema EOS (Electro optical system). Viene così introdotto il sistema autofocus. Il motore della messa a fuoco viene regolato da un microprocessore, e il nuovo attacco permette il dialogo tra macchina e gruppo lenti.

EF-S – La “S” sta per Small image circle, sono lenti dedicate a fotocamere digitali con sensore APS-C introdotte dal 2003. Gli obiettivi EF-S non possono essere montati su fotocamere full frame. Il cerchio immagine prodotto dalla lente non riesce a coprire il formato 24×36, causando vignettatura. In più a causa della differente costruzione, lo specchio della fotocamera full frame può colpire l’ultimo elemento dell’obiettivo causando danni all’apparecchio.

EF-M – E’ il formato dedicato alle mirrorless Canon EOS M system. Come gli obiettivi EF-S, coprono il formato sensore APS-C, ma possono essere montati solo sulle Canon EOS M a causa della più breve distanza tra innesto e piano del sensore. Lenti EF e EF-S possono essere utilizzate su Canon EOS M utilizzando degli adattatori.

FD – E’ il vecchio sistema di messa a fuoco manuale antecedente al 1987. Gli obiettivi FD non sono più prodotti, ma sono sono ancora apprezzati dai fotoamatori che possono montarli sulle recenti Canon EOS EF. Sono necessari degli adattatori con lente per permettere la messa a fuoco all’infinito, oppure senza lente perdendo la messa a fuoco all’infinito.

FDn – Sono gli stessi obiettivi FD senza coating sulla lente frontale.

FL – Come gli FD ma senza la lettura esposimetrica a tutta apertura.

Tecnologia  obiettivi Canon 

L – Luxury,  sono gli obiettivi professionali di Canon, sono costruite secondo i più elevati standard di qualità. Si riconoscono per la presenza di un anello rosso attorno al corpo dell’obiettivo.

SSD – Super spectral coating, è un rivestimento sulla lente che riduce i riflessi e aumenta il contrasto. Tutte le moderne ottiche Canon sono multicoated, solo gli obiettivi più datati hanno ancora la sigla SSD.

I, II, III – i numeri romani servono ad indicare la generazione dell’obiettivo. Maggiore è il numero, più recente è la versione. E’ possibile trovare in commercio due obiettivi identici con unica differenza la sigla I o II, generalmente le versioni più recenti hanno un costo maggiore.

IS – Image stabilizer, è lo stabilizzatore di immagine, un tecnologia che ha la funzione di contrastare le vibrazioni e migliorare la  nitidezza su scene a scarsa luminosità o lavorando a basse velocità di scatto.

USM – Ultrasonic motor, è un motore ultrasonico di messa a fuoco ad anello, potente silenzioso e preciso. Consente la messa a fuoco manuale permanente anche in modalità AF. In pratica è possibile correggere manualmente la messa a fuoco dopo che quella automatica è stata completata senza doverla selezionare. E’ montato su ottiche di fascia media e alta.

Micro USM – è un motore più semplice e piccolo rispetto al USM, ed è utilizzato in elementi ottici più leggeri o ottiche a fascia bassa. In genere i Micro USM non permettono la messa a fuoco manuale permanente, tranne in alcune eccezioni. Negli obiettivi viene comunque posta per entrambi la sigla USM.

STM – Stepper motor, è un motore AF passo- passo, permette la messa a fuoco continua durante le riprese video, su macchine che supportano questa tecnologia. Questo motore evita il focheggiamento.

AFD – Arc from drive, primo motore di messa a fuoco montato da Canon su obiettivi EF. E’ più pesante e lento dei motori USM , il maggior tempo di reazione non permette di seguire i soggetti così bene come le moderne versioni. Non è presente la funzione di messa a fuoco manuale permanente. Se nell’obiettivo Canon autofocus non è specificato che tipo di motore AF è montato, si tratta di un AFD o MM (micro motore).

MM – Il micro motore è una versione più piccola del motore AFD, montato su ottiche di costruzione più piccola ed economica. Non permette come gli AFD la messa a fuoco manuale permanente. Se nell’obiettivo non è specificato il tipo di motore AF utilizzato, vi è montato un AFD o un MM.

PZ – Power zoom, è un motore dedicato a modificare la lunghezza focale dell’obiettivo.

Sigle Speciali degli obiettivi Canon 

DO – Difractive optics.  Elemento ad ottiche difrattive, utilizzano reticoli che deviano opportunamente la luce, dalla combinazione di questa tecnologia con un obiettivo convesso rifrattivo, elimina quasi totalmente l’aberrazione cromatica, ed evita la dispersione di luce che si verifica sulle lenti normali. Nella pratica si hanno obiettivi di costruzione più compatta (gli elementi ottici possono essere più vicini) e leggeri. Gli obiettivi DO di qualità simile agli L, si differenziano per la presenza di un anello verde anzichè rosso attorno al corpo dell’obiettivo.

TS-E – Tilt & Shift, sono gli obiettivi decentrabili, utilizzati i particolare per foto di architettura. Sono ottiche costose e sono con messa a fuoco manuale.

Macro – gli obiettivi con questa designazione mettono a fuoco a distanze relativamente brevi, e forniscono ingrandimenti 1:1.

Compact Macro – sono simili ai Macro, ma mettono a fuoco a distanze più corte. Esiste un solo obiettivo Canon del genere, per poter aumentare la distanza di lavoro è disponibile un convertitore che permette l’ingrandimento a 1:1.

MP-E – C’è solo un obiettivo Canon di questo tipo ed è un’ottica che realizza ingrandimenti superiori alle reali dimensioni del soggetto senza bisogno di strumenti aggiuntivi. Ha solo a messa a fuoco manuale, non può mettere a fuoco all’infinito, ma realizza ingrandimenti da 1:1 a 1:5.

Softfocus – Lenti sviluppate per ottenere un effetto più morbido. L’effetto soft era più in voga decenni fa tra gli amanti del ritratto, oggi è facilmente realizzabile in post produzione. L’effetto è disinseribile a piacimento e l’obiettivo può lavorare poi in modo equivalente a ottiche equivalenti.

Sigle obiettivi Canon:

EF = designa la nuova famiglia di obiettivi Canon tutti autofocus e tutti con motore interno.

FD = la vecchia famiglia di obiettivi Canon senza autofocus (baionetta incompatibile con la EF).

EF-S = obiettivi progettati per sensori in formato APS-C.

IS = Image Stabilization, stabilizzazione sulla lente.

USM = Ultrasonic Motor, motore a ultrasuoni interno alla lente.

L = lenti serie L di qualita’ professionale.

TS-E = Tilt & Shift, obiettivi decentrabili per foto architetturali.

Macro = obiettivi per macrofotografia.

DO = Diffractive Optics, per ridurre la diffrazione luminosa alle grandi aperture e contenere le dimensioni e il peso della lente.

Sigle obiettivi Sony:

SAL = designa tutti i nuovi obiettivi del sistema Sony Alpha

STF = Soft Focus (come DC Nikon)

DT = obiettivi progettati per sensori in formato APS-C.

G = Lenti serie G di qualita’ professionale.

SSM = Super Sonic Wave Motor.

Z = lente prodotta da Zeiss.

M = obiettivi per macrofotografia.

Sigle obiettivi Pentax:

SMC = Super Multi-Coating, designa tutti gli obiettivi del sistema Pentax attualmente in produzione.

FA = ottica per il pieno formato e dotata di ghiera dei diaframmi.

DA = obiettivi progettati per sensori in formato APS-C.

D-FA = ottica per il pieno formato ottimizzata per il digitale.

DA* = campione di ottica DA di particolare pregio.

AL = ottica con lenti asferiche.

SDM = ottica con motore a ultrasuoni.

IF = Internal Focus (il fuoco viene eseguito tramite movimento di gruppi di lenti interni all’obiettivo).

ED = utilizzo di vetri Extra (Low) Dispersion per minimizzare le aberrazioni cromatiche.

Sigle obiettivi Olympus:

Digital = lenti per sistema Quattroterzi.

ED = obiettivi con una o piu’ lenti in vetro Extra (Low) Dispersion per minimizzare le aberrazioni cromatiche.

SWD = Supersonic Wave Drive, con motore interno a ultrasuoni.

Macro = obiettivi per macrofotografia.

Sigle obiettivi Sigma:

EX = lenti di particolare fattura e qualita’.

DG = obiettivi per il pieno formato.

DC = obiettivi progettati per sensori in formato APS-C.

ASP = lenti dotate di lenti asferiche.

APO = ottica dotata di lenti apocromatiche progettate per ridurre l’aberrazione cromatica.

OS = Optical Stabilization, lenti dotate di gruppo di stabilizzazione dei movimenti del fotografo.

HSM = ottica con motore interno ad ultrasuoni.

RF = Rear Focus, ottica con sistema di messa a fuoco retrofocus.

CONV = lente che puo’ essere utilizzata unitamente a moltiplicatori di focale.

Sigle obiettivi Tokina:

AT-X = obiettivi di classe media.

AT-X PRO = obiettivi di classe professionale.

D = obiettivi per il pieno formato.

DX = obiettivi con copertura per piccolo formato APS-C

M = lenti dotate di ridotta MFD (minima distanza di messa a fuoco).

Sigle obiettivi Tamron:

AF = Auto Focus

SP = Super Performance, denota obiettivi di livello professionale.

IF = Internal Focus

ASL = Aspherical Lens, lenti asferiche.

LD = Low Dispersion

AD = Anomalous Dispersion

XR = con lenti Extra Refractive

DI = Digitally Integrated Design.

DI-II = per sensori piccolo formato APS-C.

VC = Vibration Compensation, sistema di stabilizzazione ottica sulla lente (solo per Canon e Nikon).

FEC = Filter Effective Control, con fessura sul paraluce per regolare un eventuale polarizzatore circolare.

ZL = Zoom Lock, con bottone sul barilotto per bloccare il funziomento dell’autofocus.

Sigle obiettivi Zeiss:

ZA = ottiche autofocus per Sony Alpha.

ZF = ottiche manual focus per Nikon (equivalenti AI-S).

ZE = ottiche manual focus per Canon sistema EF.

ZM = ottiche manual focus per Zeiss Ikon.

ZK = ottiche manual focus per baionetta K Pentax.

ZS = ottiche manual focus per baionetta M42.

T* = ottiche con trattamento antiriflesso T*.

 

CORSO DI FOTOGRAFIA

2019-08-06T17:29:14+01:00

Chi è Fabrizio Conte

Fabrizio Conte nasce nella millenaria città di Roma nel Gennaio del 1979. E’ un professionista delle immagini digitali, video e fotografiche. Tramite le sue produzioni crea campagne di digital marketing e social media marketing su misura per ogni tipo di azienda o prodotto. Si cimenta in vari generi fotografici, indirizzati sia alle aziende che ai clienti privati. Organizza su tutto il territorio nazionale, corsi e seminari di fotografia. Gestisce vari canali web dove tratta di tutorial e recensioni su software della casa Adobe e materiale foto/video. 

La sua formazione professionale parte dall’Università La Sapienza di Roma, per proseguire con l’attestato di direttore della fotografia (DOP) e Montatore all’Accademia del cinema di Bologna e si completa con tutta una serie di corsi e workshop tenuti da professionisti di fama internazionale quali S. Bartocha, M. Santoni ed altri. Nell’arco della sua carriera ha collaborato con personaggi del calibro di Guido Fiandra presso i teatri di Modena e Bologna, ma anche con il nastro d’argento Mauro Marchetti e con il montatore Paolo Vanghetti. I suoi scatti sono stati i protagonisti del calendario ENI 2009 distribuito dal periodico “Bell’italia”. Nel 2006 è stato selezionato ed ha partecipato alla mostra collettiva internazionale “i Giovani ed il Futuro” esposta a Matera. Nel 2007 ha esposto presso il museo di Potenza un suo scatto legato al progetto “l’Arte in rete” proposto dal GAI. Nel corso degli anni successivi ha partecipato a diverse produzioni come Direttore della fotografia e regista per cortometraggi e videoclip musicali. Oggi ha ampliato la sua formazione diventando un esperto nell’uso di programmi di fotoritocco (Photoshop, Lightroom) e di programmi di editing (AfterEffects, Premier, Final Cut). Al suo fianco vi sono diversi altri professionisti freelance che lo supportano in tutta una serie di campi specifici quali digital marketing, grafica 3D, web design, editing, storytelling ed altro, per offrire ai propri clienti un servizio a 360° che non lasci nulla al caso.

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