CORSO DI FOTOGRAFIA
Lezione 15 Le Tipologie di Obiettivi
15. LE TIPOLOGIE DI OBIETTIVI
In base alla lunghezza focale e all’angolo di campo che producono abbiamo diverse tipologie di obiettivi, divisi in tre categorie, normali, grandangoli e teleobiettivi.
- I NORMALI
Abbiamo già detto che ha una lunghezza focale pari alla diagonale del sensore su cui è montato. Propone una visione familiare simile a quella dell’occhio umano con le proporzioni e le distanze che ci appaiono abituali. Ha un angolo di campo tra i 40 e i 50°. Non distorce ne deforma la scena. Va bene un po’ per tutti i generi fotografici, panorami, ritratti, foto ravvicinate. Questi sono tra le tipologie di obiettivi più diffusi.
- I GRANDANGOLI creano invece un angolo di campo molto ampio rispetto ad un obiettivo normale tra i 60° ed i 180°. Hanno una lunghezza focale contenuta tra gli 8mm ed i 35mm. Ci permettono d’inserire nella foto molti più oggetti di quanti ne vedremmo ad occhio nudo e, per farlo, li allontana, riducendo le dimensioni relative del soggetto rispetto allo sfondo. Sono adatti per i panorami e per le foto in interno. Le ottiche grandangolari si riconoscono facilmente perché sono più corte dei tele. Le loro caratteristiche principali sono:
- rimpicciolire i soggetti
- allontanare i soggetti
- aumentare la prospettiva
- avere una grande profondità di campo
- I TELEOBIETTIVI creano un angolo di campo molto stretto tra i 5° ed i 35°. Hanno una lunghezza focale che va dai 60mm ai 800mm e più. Avvicinano il soggetto escludendo gran parte dello sfondo. Nasce per fotografare oggetti lontani che sarebbero poco visibili ad occhio nudo e ai quali è difficile avvicinarsi. Sono usati anche per concentrare l’attenzione sul soggetto eliminando qualsiasi elemento di distrazione sullo sfondo. È particolarmente indicato per i ritratti poiché, comprimendo le distanze tra gli oggetti e appiattendo le proporzioni, elimina o attenua difetti fisici evidenti come un naso troppo grosso. Inoltre sfuma lo sfondo facendo risaltare il soggetto. Naturalmente esistono vari tipi di tele e ciascuno ha le sue applicazioni particolari.
Le loro caratteristiche sono:
- ingrandire gli oggetti lontani
- avvicinare gli oggetti ed i piani
- appiattisce la prospettiva
- hanno poca profondità di campo
OTTICHE FISSE E OTTICHE ZOOM
In base alla lunghezza focale che l’obiettivo riesce a coprire si dividono in obiettivi a focale fissa o obiettivi zoom o transfocatori.
- Ottiche fisse
Sono le lenti migliori, hanno un unica lunghezza focale, hanno di solito una grande apertura di diaframma, dunque una alta luminosità ed una nitidezza impareggiabile. Sono più pesanti degli zoom e montano lenti e gruppi ottici migliori. Sono meno pratiche e bisogna portarsi dietro più lenti. I continui cambi di lente favoriscono l’accumulo di sporco sul sensore.
- Ottiche Zoom
Sono obiettivi che coprono più lunghezze focali tramite la trasformazione della lente che si allunga e si accorcia a seconda della lunghezza focale che si vuole coprire. La trasformazione focale avviene tramite la rotazione dell’apposita ghiera. A seconda della lunghezza focale hanno una determinata apertura di diaframma minima. Ad esempio f4-5,6. Ma ad oggi ve ne sono in commercio molti che mantengono la stessa apertura a tutte le focali.
Soffrono di problemi di aberrazione dell’immagine soprattutto a focali corte sui bordi dell’immagine e non hanno la stessa nitidezza di un ottica fissa. Sono molto pratici e leggeri. Con una solo ottica si può rimpiazzare un intero corredo. Se avete intenzione di coprire una lunghezza focale da 24mm a 105mm avrete bisogno di almeno 4 lenti fisse contro il solo zoom 24-105mm, con un ingombro ed un peso notevolmente minori. Ci permettono di passare da un genere fotografico all’altro senza cambiare obiettivo. Evitano il continuo cambiamento di lente ed evitano l’accumularsi dello sporco sul sensore.
OBIETTIVI SPECIALI
Vi sono lenti create e costruite solo per realizzare determinati scatti ed essere usate in particolari situazioni. Questo non toglie che vengano usati anche in altre situazioni, ma il loro scopo è ben preciso. Parliamo delle ottiche fisheye, dei macro e delle ottiche tilt-shift.
Le ottiche FISHEYE
I fisheye (letteralmente “occhio di pesce”) sono obiettivi grandangolari caratterizzati da una lunghezza focale particolarmente corta e che permettono di riprendere un angolo di campo di 180° o superiore.
In particolare, i fisheye diagonali raggiungono un angolo di campo di 180° solo in orizzontale, mentre in verticale si fermano a circa 120°. I fisheye circolari, invece, permettono di riprendere un angolo di campo di 180° sia in orizzontale che in verticale producendo un’immagine rotonda.
Le ottiche MACRO
Le ottiche Macro permettono di avvicinarsi molto al soggetto garantendo un rapporto di ingrandimento di 1:1, cioè un millimetro nella realtà equivale ad 1 millimetro sul sensore.
Sono ottiche specializzate nel riprodurre dettagli molto piccoli e sono caratterizzate da un’elevata nitidezza e da una distanza minima di messa a fuoco molto bassa. Sono usate soprattutto nel genere della macrofotografia e in alcuni ambiti dello still life.
Se volete cimentarvi nella fotografia macro senza un’ottica dedicata potreste acquistare degli economici tubi di prolunga, o utilizzare altri metodi come ad esempio l’inversione dell’ottica, due escamotage per ridurre la distanza minima di messa a fuoco.
Concludiamo dicendo di stare molto attenti alle diciture che ritrovate sulle ottiche, alcune lenti riportano la dicitura Macro ma non offrono rapporti di ingrandimento di 1:1 ma solo una ridotta distanza minima di messa a fuoco.
Le ottiche TILT-SHIFT
Obiettivo fotografico molto particolare, che viene utilizzato in architettura per correggere le distorsioni ottiche fisiologiche dei normali obiettivi (le linee cadenti degli edifici). La struttura dell’obiettivo fotografico Tilt-Shift permette di basculare parte dell’ottica spostando il piano focale per correggere le fughe prospettiche (Shift), tipiche ad esempio di un alto edificio fotografato dal basso, o di inclinare una sezione del barilotto e focheggiare su un piano non parallelo al sensore (Tilt).
Questo obiettivo ha dato vita ad un effetto artistico omonimo TILT SHIFT appunto, ottenuto mettendo a fuoco un piano incidente con quello del sensore. Questo crea una striscia di nitidezza lasciando gran parte dell’immagine fuori fuoco dando vita ad un diorama in miniatura. L’effetto può essere replicato digitalmente via software (anche se in maniera non identica).
IL BOKEH (LA SFOCATURA)
Effetto Bokeh o Bokeh o sfocato è un termine che deriva dal giapponese e significa appunto sfocatura. Si definisce come la resa che danno le aree sfocate dell’immagine. E’ molto evidente nelle aree dell’inquadratura che si sceglie di sfocare di proposito, per esaltare il soggetto a fuoco. L’effetto è molto evidente sui punti luce sfocati. Si utilizza molto nella fotografia di ritratto e nella macrofotografia.

spider eats prey at sunset
E’ un effetto che si ottiene con ottiche molto luminose usate a tutta apertura. E’ più evidente e più facile da ottenere con le ottiche fisse da lunghezze focali di 50mm in sù, mentre con gli zoom e meno evidente e comunque si nota solo lavorando alla massima lunghezza focale. Oltre all’apertura del diaframma e alla lunghezza focale si esalta riducendo la distanza dal soggetto.

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E’ un effetto che caratterizza le ottiche dato che ogni lente offre bokeh differenti. Abbiamo infatti bokeh a cipolla, a bolla, a cerchio ecc. Esistono ottiche vintage come le ottiche Meyer Gorlitz e le Zenit che vengono ricercate ancora oggi proprio per i loro bokeh molto particolari. Posiamo inoltre dare al bokeh la forma che vogliamo semplicemente ritagliando un cartone con la forma desiderata e applicandolo davanti alla lente.

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